RAMO SALUTE

Perchè questo ramo?

In questo ramo si uniscono lə lavoratorə negli ambiti sanitari insieme alle persone che accedono o che non hanno possibilità di accedere ai servizi sanitari adeguati. Nella società positivista odierna il paziente non viene più visto come una persona ma come un costo e un malfunzionamento da curare. Di conseguenza avanza l’aziendalizzazione della sanità, che centralizza i servizi invece di disclocarli sui territori e vede i pazienti come profitto e sfrutta ə lavoratorə, visti come meccanici che devono aggiustare un pezzo difettoso, distruggendo il valore personale e sociale del diritto alla salute. Insieme dobbiamo lottare per una sanità che non sia basata sullo sfruttamento e che sia veramente accessibile e risponda alle esigenze di tuttə.

A chi si rivolge?

Questo ramo vuole unire operatorə socio-sanitariə, infermierə, medichə, badanti, tirocinanti e specializzandə, biologə e chimicə, psicologə, ostetricə, tecnichə sanitariə, ingegnerə biomedichə, volontariə, lavoratorə esternalizzatə, pazienti.

Cosa vogliamo?

Con questo ramo vogliamo lottare per il riconoscimento delle necessità di chi lavora nella sanità, per la diminuzione dei carichi di lavoro, la stabilizzazione e l’aumento del personale e dei salari deə lavoratorə. Vogliamo organizzarci per aumentare le assunzioni pubbliche contro l’aumento del precariato e degli interinali e ottenere tirocini retribuiti che siano formativi e non lavoro basato sullo sfruttamento. Abbiamo bisogno di una formazione comunitaria alla salute e un accesso trasversale alla sanità per la dignità, la tutela e la sicurezza sociale di chi ha bisogno di cure. Dobbiamo lottare contro l’isolamento ed il rapporto individuale con la patologia, contro la stigmatizzazione e contro l’isolamento dovuto alla psichiatria. Dobbiamo combattere l’aziendalizzazione della sanità e opporci alla chiusura dei poliambulatori pubblici. Vogliamo educazione sessuale e accesso garantito a consultori per una salute femminista e creare autodifesa dalle molestie e le violenze di genere.

Come lo facciamo?

Per farlo abbiamo bisogno di costruire formazioni comunitarie alla salute e dotarci di tutela legale. Dobbiamo creare un’assistenza basata sull’ascolto ai bisogni sanitari come comunità. Vogliamo organizzarci attraverso sportelli di organizzazione dellə lavoratorə ma anche creando i nostri poliambulatori e consultori autogestiti. Insieme possiamo lottare per una sanità che sia accessibile e che ascolti le esigenze e i bisogni di tuttə!